I dipinti di Caravaggio, oggi conservati e catalogati al mondo sono 79. Di questi ben 45 si trovano in Italia (di cui la metà a Roma), 10 negli Stati Uniti, 5 in Francia e Spagna e poi a seguire con numeri più esigui in Austria, Germania, Gran Bretagna, Malta, Città del Vaticano, Irlanda e Russia. In questo elenco non sono tenute in considerazione le opere distrutte o trafugate.
Ma qual è il primo dipinto del grande Michelangelo Merisi di cui noi siamo a conoscenza? Sicuramente nella sua gioventù e negli anni di formazione Caravaggio ha dipinto delle nature morte, soggetto piuttosto comune per il periodo in cui viveva e commissionato da privati alle botteghe d’artisti.
Ma Il primo dipinto di cui si ha testimonianza tracciata è Ragazzo che monda un frutto datato al 1592, di cui – ahimè – si ha solamente una copia, e per tanto non può proprio definirsi la sua prima tela diretta.

Si ipotizza che la tela originale sia stata realizzata durante il soggiorno romano presso Monsignor Pandolfo Pucci a Palazzo Colonna, mentre altri lo attestato al periodo di collaborazione con Giuseppe Cesari. Infatti l’opera fu sequestrata dalla bottega deò Cesari nel 1607 da papa Paolo V Borghese, e passò nella collezione del nipote Scipione Borghese; Nel gruppo di opere sequestrate figuravano anche il Bacchino malato e il Fanciullo con canestro di frutta.
L’opera raffigura un giovane che sta sbucciando un frutto di cui è ignota l’identità, si vede solo che la buccia è scura e violacea; c’è chi ritenga sia una mela, chi un bergamotto, chi una prugna, ma questo non deve essere il centro della discussione.
Già dalla copia si notano i tratti distintivi della sua pittura: il gioco con le ombre, i volto fanciullesco del giovane modello, la scena contemporanea.
E proprio il modello raffigurato lascia presumere l’effettiva paternità dell’opera: egli è somigliante al modello di altri due dipinti San Francesco in estasi, e il ragazzo dipinto come cupido in Concerto.
La prima tela originale che abbiamo di Merisi è il famoso Bacchino Malato, conservato alla Galleria Borghese di Roma. Sotto, a seguire in ordine gli ultimi 3 dipinti citati.


