Un Magritte è stato aggiudicato per 59,4 milioni di sterline

E’ la somma più alta battuta per un dipinto nel continente europeo: oggi Sotheby’s di Londra ha venduto il dipinto che da sempre apparteneva alla collezione della famiglia del collezionista Pierre Crowet.

La tela si intitola l’impero delle luci e appartiene all’unica serie mai realizzata dall’artista che lungo gli anni ha dipinto 18 opere con lo stesso tema e ora conservate in vari luoghi tra cui la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, il Museum of Modern Art di New York, The Menil Collection di Houston e il Royal Museums of Fine Arts di Bruxelles.
Quella aggiudicata ieri è la copia che fu realizzata per Anne-Marie Gillion Crowet, la figlia di Pierre.

Nello sfondo campeggia un cielo azzurro cosparso di vaporose nuvole bianche, invece in primo piano è stata rappresentata una strada buia con un lampione che rischiara debolmente un’abitazione immersa in un paesaggio cupo e puramente notturno. Le forme sono tridimensionali, la tecnica è impeccabile, quasi accademica, ma la particolarità del dipinto sta nella realtà che vi è rappresentata. L’opera accosta due momenti diversi, opposti tra loro: la metà superiore è vista in pieno giorno, quella inferiore di notte. La luminosità del sole è contrapposta alla sensazione di turbamento e malessere tradizionalmente collegato all’oscurità; l’obiettivo dell’artista è stato quello di creare un effetto di shock, di spaesamento nei confronti dello spettatore.

“Capolavoro dell’arte del XX secolo, L’impero delle luci riunisce i due elementi fondamentali della vita quotidiana, quelli del giorno e della notte, su un’unica tela”, ha commentato Helena Newman, presidente di Sotheby’s Europe e Worldwide Head of Impressionist and Modern Art. “Con le sue dimensioni impressionanti, il dipinto attira lo spettatore. La sua immediatezza e potenza racchiudono la ’qualità da star’ che pone Magritte pienamente nel pantheon degli artisti più ricercati del mercato. Non potremmo essere più entusiasti di iniziare il nuovo anno presentando questa straordinaria opera a Londra”.

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