Classe 1991 il giovane artista di origini bulgare che opera e lavora a Tuscania ha un tratto unico e distintivo, riconoscibile nei volti e nei corpi che ritrae.
Le sue tele sono la rappresentazione della vita, manifesto della sua visione espressionista che non si vergogna della propria concezione di mondo, “così come una rosa non ha paura di mostrare le sue spine“.
Non è casuale il paragone con le rose, poiché il suo luogo di nascita è la valle delle rose in Bulgaria.
Le sue opere possono ricordare Lucian Freud e Egon Schiele per l’uso di linee e colori, ciononostante il timbro personale è ben evidente e spesso nella fermezza dei ritratti si può scorgere una velata malinconia. Il pittore opera come un chirurgo sulla tela, creando cicatrici e segni con il colore e diventa tramite tra universo e opera; i corpi vengono spogliati della propria ombra e rivestiti con gli abiti della mente.

Aleksandar sin dalla giovane età ha mostrato talento per il disegno e il suo curriculum dall’adolescenza non ha mai smesso di aggiornarsi: liceo artistico, scultura presso l’accademia di belle arti di Viterbo; e ancora pittura all’Accademia di Roma in via di Ripetta.
Lungo è anche il percorso post-accademico, dove partecipa a più mostre sia a livello locale che nazionale.
Da Venerdì 19 Febbraio, fino al 25 Febbraio alcune sue opere saranno presenti alla mostra della terza edizione del Premio Daniela Semprebene, presso la Galleria G.A.P di Roma, premio conferito ai vincitori delle sezioni di arti visive di MArte Live.


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