Emanuele Cavalli dipingeva in diverse tonalità con lo scopo di abbinare la sua sensibilità per il colore con un certo senso innato, italiano, del reale ed è per questo motivo che prediligeva le figure umane e paesaggi: poiché erano meno suscettibili a interpretazioni astratte.
L’arte ha una realtà più sottile in contrasto con la realtà contingente e bugiarda.
Il tonalismo diventa così cardine per quel movimento Romano di pittori che si trovò ad operare tra le due guerre.
Cavalli scrisse con Capogrossi e Melli il Manifesto del primordialismo plastico; prerogativa della sua arte era trovare corrispondenze tra i toni della pittura e quelli della psicologia.
Sono 28 le tele allestite alla Galleria Nazionale per la mostra a lui dedicata e curata da Manuel Carrera.
Un percorso che racconta Cavalli non solo attraverso le sue tonalità, ma anche con una piccola collezione di sue fotografie e di testi e documenti che ne raccontano la storia.
Tra le opere esposte ci sono anche Bagno nel fiume, La sposa, L’amicizia, Ritratto di Vera, Davanti lo specchio e La Cesarina.
Si può osservare il volto di Luigi Pirandello ritratto da Fausto Pirandello o L’abito a scacchi di Roberto Melli.









La mostra che la Galleria Nazionale dedica a Emanuele Cavalli si inserisce in un contesto di valorizzazione e celebrazione dell’opera dell’artista, a quarant’anni dalla morte, che vede la presenza di due ulteriori mostre in diverse istituzioni museali, realizzate con il patrocinio della Galleria Nazionale e del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Universitá Sapienza di Roma, in collaborazione con l’Associazione Emanuele Cavalli: la mostra Noi e l’immagine. Emanuele e Giuseppe Cavalli fotografi, a cura di Arianna Laurenti, Ilaria Schiaffini e Alessia Venditti, presso il MLAC (9 febbraio – 9 marzo 2022) e la mostra Emanuele Cavalli fotografo: gli anni di Anticoli Corrado (1935-45), a cura di Ilaria Schiaffini, in programma presso il Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado (12 marzo – 26 giugno 2021).