Edgar Degas: La Famiglia Bellelli e Il mercato del cotone. / L’arte moderna

Edgar Degas era riluttante tanto quanto Manet a identificarsi come impressionista, preferendo essere definito un realista, dopotutto, la sua formazione era radicata negli stili tradizionali dei grandi maestri del suo tempo, ma anche dei manieristi e delle stampe giapponesi.

Non si può negare però che Degas fu una figura fondamentale per l’organizzazione della prima mostra impressionista, che si tenne nell’ Aprile del 1874, presso lo studio fotografico di Nadar.

La sua formazione, e il suo modo di concepire l’arte  hanno portato Degas a dipingere lavori in cui i soggetti tradizionali venivano rappresentati con nuove tecniche.
La vita moderna con i balletti, scene modaiole, lavandaie e corse di cavalli divennero i suoi soggetti preferiti; mentre l’uso alternato di pastelli bagnati / asciutti, la rottura di trame, l’uso di acquerelli per ammorbidire i contorni delle figure, erano la sua tecnica innovativa.

Certo è che le ballerine sono state un soggetto ossessivo per Degas che ha realizzato più di 1.000 lavori studiando il movimento del corpo femminile; ballerine che non erano raffigurate durante l’esibizione sul palco, ma dietro le quinte, mentre provavano. In questo modo l’osservatore, per la prima volta, veniva trasportato in un ambiente nascosto, dove mai avrebbe potuto accedere, nemmeno pagando un biglietto.

Dovendo però scegliere due opere per discutere sulla modernità inizierei con, La famiglia Bellelli (1858-1867, Musée d’Orsay), dove un giovane Degas ritrae la famiglia della zia materna, a cui fece visita durante il suo soggiorno italiano.

La famiglia Bellelli, Olio su tela, 1858-1867, Musée d’Orsay

E’ un’ opera in cui una famiglia borghese è rappresentata nella sua realtà più cruda, la stessa realtà che non fu molto apprezzata dal pubblico contemporaneo, come avvenne già per Manet e il suo colazione sull’erba. 

Al primo sguardo osserviamo una famiglia che posa per un ritratto, dove sono presenti una moglie, suo marito e le due figlie.

Ma approfittando di uno sguardo più profondo scopriamo tutta la tensione che corre tra i membri di questa famiglia.

Il Barone è seduto su una poltrona imponente tanto quanto la sua persona, è ritratto di spalle e isolato dal resto del gruppo, che è invece composto dalla controparte femminile. 

La zia di Degas non presta attenzione al marito, il suo sguardo non punta né su di lui, né verso le figlie, tantomeno verso noi che osserviamo, sembra essere assente dalla scena.

La figlia Giulia, elemento che collega i soggetti del dipinto è la fanciulla seduta al centro, che guarda verso il padre, mentre il suo corpo, al contrario si porta a sinistra come se fosse pronta ad allontanarsi dal padre; osservate il piede, come tocca a terra, in segno di fuga.


È ovvio, anche per i meno esperti, che questo ritratto è tutt’altro che convenzionale, Degas ha costruito un quadro intriso di modernismo, senza usare tecniche pittoriche che si allontanavano dai canoni tradizionali.

Un’altra tela che apprezzo molto è l’Ufficio del Cotone.

Il mercato del cotone, Olio su Tela, Musée des Beaux-Arts, Pau

La scena è dipinta in modo comparabile a uno scatto fotografico, dove quattordici persone sono immortalate durante l’orario di lavoro.

Siamo nell’azienda di famiglia di Degas, a New Orleans: Michel Musson lo zio di Degas è seduto su una poltrona, mentre si accerta della qualità del cotone; René Degas legge il giornale mentre Achille Degas è appoggiato alla finestra che si trova sulla sinistra. Gli altri elementi non si prestano attenzione l’un l’altro, poiché assorti dal lavoro.

E’ incredibile come sembri un’istantanea fotografica, è come se Degas fosse entrato all’improvviso, avesse dipinto l’opera in un solo secondo e se ne fosse poi andato, senza che nessuno avesse fatto caso alla sua presenza.

Questo dipinto fu esposto nella mostra impressionista del 1876, e due anni dopo venne acquisito da un museo,  diventando il primo olio impressionista ad essere stato venduto ad una tale istituzione.

Il modernismo ha trasformato i soggetti della pittura tradizionale che era affezionata a raffigurazioni storiche, religiose e politiche; la vita normale era stata portata al centro della scena così com’era, e questo primo passo ha richiesto duro lavoro e perseveranza da parte degli artisti, essendo la società non ancora pronta a vedersi raffigurata nelle tele del suo tempo.

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