È uno degli artisti tedeschi più conosciuti e di maggior successo dopo la seconda guerra mondiale .
Anselm Kiefer ha studiato arte come discepolo di grandi maestri, alludo a nomi come Peter Dreher e Horst Antes . Ha iniziato la sua carriera facendo scandalo, quando ha celebrato Hitler, come parte di un’esibizione documentata fotograficamente, in varie località d’Europa .
Il suo lavoro dopotutto fu sempre influenzato dai temi della storia e della cultura tedesca, dall’ Hermannsschlacht al nazionalsocialismo , che culminarono con l’ Olocausto e la distruzione della cultura ebraica in Germania.
Kiefer è considerato un innovatore della pittura di storia e grande illustratore di disastri storici: in generale, i miti, i libri e le biblioteche tradizionali sono tra i suoi soggetti preferiti e fonte della sua ispirazione. Le influenze letterarie, in particolare di Paul Celan e Ingeborg Bachmann , si riflettono nei suoi lavori, eseguiti negli anni centrali del suo operato.
Mentre nell’ultima fase ha ampliato lo studio dei miti per includere le culture e le cosmogonie giudeo-cristiane, egiziane e orientali . Come artista del figurativo, cerca e trova le sue fonti per l’interpretazione del mondo; e le prende in prestito seguendo la rappresentazione dell’incomprensibile e del non rappresentabile.
Nel 1995, Kiefer iniziò a incorporare nuovamente la figura umana nelle sue opere. In diversi lavori eseguiti tra il 1995 e il 1996, è visto steso a terra come se fosse un cadavere. Ne I famosi ordini della notte (Die berühmten Orden der Nacht, 1997), si ritrae come una figura solitaria distesa su un terreno arido e screpolato, sotto l’immensa coltre di stelle.
Kiefer è affascinato dal cielo notturno e dalle diverse interpretazioni che ha avuto nel corso della storia, in particolare quelle che lo descrivono come un regno divino e misterioso che ricorda le nostre origini e il nostro destino.
La “spiritualità”, spiega l’artista, “consiste nel connettersi con le conoscenze più antiche e nel cercare di scoprire una continuità nei motivi per cui cerchiamo il paradiso. Il paradiso è un’idea, una parte dell’antica conoscenza “.

Il distendersi, come un corpo morto, sulla terra arida, ma sotto un cielo stellato è la rappresentazione dell’unione tra lo spirito e la natura ultraterrena; è l’uomo che si trasfigura e diventa un tutt’uno con l’universo. Gli Ordini della notte, realizzata un anno prima cambia la scena e non la sostanza: questa volta a fare da sfondo vi sono dei girasoli giganti e neri. Il cielo è escluso dalla scena, e il rapporto sembra mettere in correlazione l’uomo con la madre terra. Due opere di grande rilievo.

interessante, ma non mi ha mai affascinato o preso, spesso la sua “spiritualità” mi è sembrata artefatta, ma è solo un mio pensiero!
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