Joseph Mallord William Turner, è stato il pittore paesaggista più versatile, di successo e controverso dell’Inghilterra del diciannovesimo secolo. Dimostrando padronanza dell’acquerello, della pittura ad olio e dell’incisione, la sua produzione voluminosa spazia da rappresentazioni della topografia locale a raffigurazioni atmosferiche di temibili tempeste e paesaggi maestosi.
Sebbene profondamente influenzato dai paesaggisti e dai pittori di storia del sedicesimo e diciassettesimo secolo, Turner fu un innovatore acclamato come precursore dell’astrazione moderna.
Dopo tutto ha avuto una notevole formazione, beneficiando di studi sia all’interno che all’esterno delle scuole dell’accademia Reale . Ha acquisito esperienza sul campo, facendo gavetta, colorando stampe e lavorando come disegnatore architettonico, progettando anche scenografie teatrali.
Nel 1790, partecipò a una scuola, dove si unì a Thomas Girtin e ad altri giovani, dove si copiavano stampe, acquerelli e disegni topografici.
Queste prime lezioni di topografia segnarono l’opera di Turner per tutta la vita. I suoi primi dipinti sono stati acquerelli accuratamente delineati di monumenti e paesaggi.
Sebbene in seguito sviluppò un vasto vocabolario visivo, che andava ben oltre la precisione, le osservazioni di prima mano sono rimaste cruciali per il suo metodo di lavoro: nel corso di cinque decenni, ha riempito centinaia di album con schizzi di decine di viaggi in Inghilterra , Scozia e Galles, e in tutto il continente fino ad arrivare in Belgio, Francia, Olanda, Italia, Renania e Svizzera.
Gli acquerelli ispirati a questi tour sono stati terreno fertile per la sperimentazione tecnica di Turner; negli anni 1810 e 1820, ha prodotto una serie di acquerelli topografici su piccola scala in cui ha evocato le forme stratificando i blocchi di colore secondo un sistema di classificazione dei colori “chiari” e “scuri” che ha contestato molte ipotesi della teoria dei colori di allora.
L’aspetto espressionista pieno di luce degli acquerelli riflette questa tecnica innovativa. Per creare dettagli, Turner ha raschiato, macchiato e asciugato la vernice mentre era ancora bagnata, e ha graffiato o disegnato su superfici asciutte: ha in pratica adattato i suoi metodi dell’acquerello ai dipinti ad olio, per creare forme straordinariamente suggestive e forme luminose.
Credeva che i paesaggi potessero trasmettere una gamma completa di significati artistici, storici ed emotivi e si presentò come un erede dei grandi pittori della storia del passato; da giovane, ha imparato a intrecciare i suoi dipinti con potente espressione, studiando le imponenti fantasie architettoniche di Piranesi e copiando opere di maestri del Rinascimento e del Barocco. Le eredità di Poussin, Raffaello, Tiziano e altri sono evidenti in tutta la sua opera.
Le incursioni di Turner nella poesia completavano e miglioravano le narrazioni dei suoi dipinti.
Nel 1798, iniziò a includere citazioni di poeti – ad esempio Milton e Lord Byron – come accompagnamento ai suoi dipinti nelle voci del catalogo della Royal Academy. Ha usato per la prima volta selezioni dal suo poema incompiuto “Fallacies of Hope” quando ha esposto Snow Storm: Hannibal and His Army Crossing the Alps dipinto del 1812 e conservato alla Tate di Londra. Estratti dalla poesia avrebbero poi accompagnato molti dei suoi dipinti, sebbene il testo non sia mai stato completato o pubblicato.
Oltre a raccontare storie di un lontano passato, Turner ha anche trovato soggetti del mondo contemporaneo: quando, il 16 ottobre 1834, le stanze del parlamento furono devastate dal fuoco, assistette all’esplosione di una barca nel Tamigi e registrò la scena con acquerelli e dipinti ad olio (The Burning of the Houses of Parliament, Tate, London).
Disegnò poi una tragedia ancora più grande in Slave Ship (1840; Museum of Fine Arts, Boston), accusando gli orrori causati della tratta di schiavi con pennellate agitate che si chiudevano in onde violente sotto un cielo rosso sangue.
Rain, Steam and Speed – La Great Western Railway (1844; National Gallery, Londra) evocano le rapide trasformazioni della rivoluzione industriale attraverso forti diagonali, contrasti di luce e buio e pennellate tumultuose.
Turner ha suscitato forti risposte da parte di amici e nemici. Da un lato, è stato rispettato da molti colleghi, essendo diventato a pieno titolo membro della Royal Academy all’età di ventisei anni; per poi essere eletto solo cinque anni dopo professore di prospettiva.
Rimase attivo nell’Accademia per tutta la vita, ricoprendo vari ruoli di governo che culminarono in un breve mandato come presidente ad interim nel 1845.
Eppure Turner suscitava continuamente disprezzo da alcuni critici conservatori. Nel 1836, ricevette attacchi così aspri per via delle sue pennellate rilassate tanto che John Ruskin si trovò a prendere la difesa di Turner. L’argomentazione di Ruskin a favore del genio di Turner, alla fine, si trasformò nella raccolta Modern Painters, divisa in cinque volumi e pubblicata dal 1843 al 1860.
Alla sua morte, Turner si unì ai britannici sepolti nella Cattedrale di Saint Paul. Il suo lascito di 300 dipinti ad olio e più di 20.000 opere su carta entrarono presto nella collezione della Tate Gallery di Londra, e oggi sono la testimonianza di un grande pittore che aveva saputo andare oltre, in un periodo storico che non è stato capace di apprezzarlo come avrebbe dovuto.
Slave Ship, Museum of Fine Arts, Boston The Burning of the Houses of Parliament, Tate, London Rain, Steam, and Speed—The Great Western Railway Snow Storm: Hannibal and his Army Crossing the Alps exhibited 1812 Joseph Mallord William Turner 1775-1851 Accepted by the nation as part of the Turner Bequest 1856 http://www.tate.org.uk/art/work/N00490
L’articolo è una traduzione del testo scritto da Elizabeth E. Barker del MET di New York; trovate l’originale cliccando qui.
Turner ha sempre rappresentato per me, dalla prima volta che l’ho incontrato alla Tate Gallery, qualcosa di difficilmente descrivibile, le senzazioni di ragazza che non riusciva a staccarsi dai suoi quadri, sono identiche, immutate, le emozioni che riempiono i miei pensieri mi appagano e mi gratificano
Turner a me ha narrato un mondo visionario e magico, dove il colore si amalgama e si confonde tra il cielo e il mare e la terra e dove gli elementi si disperdono in un cromatismo a volte esasperato, perdendo dimensioni e contorni diventando un tutto con la tela, con i miei occhi, con il mio cuore, con la dimensione del mio dentro
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Concordo pienamente con quanto Turner abbia raggiunto quell’abilità da far entrare i suoi paesaggi dentro l’anima, con la stessa fluidità di uno spirito.
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[…] parlato nel post precedente di un grande artista inglese, William Turner; e continuiamo ora con John Constable. Per quanto diversi nello stile, i due, sono spesso associati […]
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