Il dipinto di cui parleremo è conservato presso uno dei Café più rinomati di Praga, il Caffè Slavia, luogo in cui Viktor Oliva, l’autore dell’opera, era solito rifugiarsi nei suoi pensieri; pensate che la tela fu volutamente donata al Caffè, proprio in segno di amicizia.
Oliva è stato un rinomato pittore e illustratore ceco, nacque il 24 Aprile del 1861, in Boemia, e studiò all’accademia di belle arti di Praga, per trasferirsi successivamente a Monaco. Fu a Parigi, nel quartiere di Montmartre, che riuscì ad inserirsi in un contesto culturale che gli permise di conoscere molti artisti, attivi tanto nel dipingere quanto in politica, in particolare quella Boema.
La rete di conoscenze si ampliò a tal punto che ricevette presto l’offerta di diventare illustratore per l’importantissima rivista ceca, Zlatá Praha, per la quale avrebbe lavorato poi per ben 19 anni.
Si sposò ed ebbe un figlio, Viktor Oliva Jr., ma la relazione con la moglie non fu duratura; lei lo lasciò per andare con un altro uomo, il cantante Marak.
Tornando alla tela il tema non è nuovo, si tratta di un soggetto che beve assenzio, bevanda che egli stesso beveva proprio nei café che frequentava a Parigi. Inoltre Renoir, già con la sua tela del 1876, aveva trasferito su materia pittorica, una scena tanto cruda quanto reale; Oliva però nel 1901 ritrasse la propria versione, aggiungendo una sua drammaticità.
La scena è completamente diversa, un uomo siede solitario davanti al bicchiere di assenzio; è evidente che assorto nei suoi pensieri, i quali lo stanno condannando a vivere un turbamento interiore.
Deve essere notte inoltrata, in sala c’è solo un cameriere che, sullo sfondo, osserva il suo unico cliente.
La bellezza di questo dipinto sta in una una figura femminile, raffigurata come uno spirito verde, che siede sul tavolo dinanzi a lui, guardandolo in faccia. É forse il tenero turbamento causa dei pensieri serali; la donna sembra essere irraggiungibile, poiché immateriale, inafferrabile, è solo la materializzazione di un pensiero.
Eppure la sua presenza è così vicina, siede al fianco di lui, ingombra con la sua figura il tavolo e l’uomo all’improvviso non è più solo; anche se non è chiaro stabilire se questo sentimento sia a senso unico o ricambiato, il volto di lei sembra provare le stesse emozioni dell’uomo, ed ecco che ogni distanza si accorcia nella condivisione dei turbamenti.
Se passate a Praga vi invito ad entrare nel café Slavia per godere di questa bellissima opera.
