Si potrebbe stare davanti a un suo dipinto ad olio per ore, cercando di sgamare un particolare che ci possa confermare che non stiamo osservando un fotografia, ma questa è, e rimarrebbe, un’impresa quasi impossibile.
Non è una coincidenza dunque che se si ricerca su Google la parola “Iperrealismo” una delle prime immagini a comparire sugli schermi sia proprio uno dei ritratti del giovane pittore Mike Dargas, nato a Colonia nel 1983.
Anche perché il talento era nel sangue, a dieci anni, dopo aver frequentato dei corsi d’arte, era in grado di piazzare i suoi disegni agli amici della madre, vendendoli con successo.
A undici anni, invece mostrò per la prima volta pubblicamente il suo talento, disegnando dipinti di “vecchi maestri” con pastelli e gesso sul marciapiede di fronte alla cattedrale di Colonia.
Allo stesso tempo è stato accettato alla scuola d’arte, dalla quale si è laureato dopo un anno e mezzo, unico bimbo in una classe di adulti.
Ormai ventenne, si è costruito una reputazione significativa nella scena dell’arte del tatuaggio, dove ha vinto numerosi premi e riconoscimenti.
Ispirato da artisti come Salvador Dalì, Caravaggio e HR Giger, ha continuato a studiare una serie di tecniche alla ricerca di una forma di iperrealismo nella sua pittura.
L’artista studia i suoi soggetti con un’enorme intensità, conferendo ad ogni ritratto dipinto un’intima vicinanza; soggetti che appaiono spesso persi nei loro pensieri, riflettendo un conflitto interiore o trasmettendo una calma eterea; inoltre delle vere e proprie colate di fluidi su volti e corpi sono spesso il suo segno distintivo.
Sono vari i temi esplorati dall’artista, il primo, noto come Liquids, vede le modelle ricoprirsi di miele, sostanza che Dargas reputa curativa e bella.
È il materiale di lavoro preferito di Mike; quando il liquido copre il modello, viene rivelata un’espressione autentica; è come se il miele umiliasse e creasse una vulnerabilità che consente all’emozione, vera e genuina, di emergere.
Non è possibile nascondersi in questo processo, e scoprire la verità è ciò per cui Mike si impegna attraverso le sue creazioni. Per andare sotto la superficie delle cose, cerca di catturare quella magia e preservare la sacralità del momento.
Segue poi la collezione Unbreakable, degli oli su tela che ritraggono un volto femminile, che sembra essere vitreo e fragile; nonostante il titolo invece ci riferisca l’opposto.
Golden Age porta l’oro nei soggetti, consentendo a Dargas di giocare con una brillante luminosità; infine vi è Transformation dove corpi e volti s’invecchiano, e uno stato malinconico diventa predominante.
La perfezione della sua tecnica è un tentativo di raggiungere la vera anima all’interno di ogni singolo soggetto.
Attraverso le sue opere Dargas ci invita a dare un’occhiata più da vicino, in modo da poter comprendere la natura dell’umanità e, a sua volta, mettere in discussione la nostra percezione emotiva: nemmeno nel mondo reale osserviamo così da vicino un volto o un corpo umano.
Liquids Liquids Transformation Golden Age Unbreakable