Con ieri abbiamo iniziato la rubrica #affacciaticonlarte, dove ogni giorno tratteremo opere d’arte che abbiano al loro interno una finestra. In questi tempi di quarantena siamo tutti accomunati dal vedere il mondo esterno attraverso le finestre di casa. Abbiamo già analizzato La condizione umana di Magritte; oggi invece parleremo di Dalì con la sua Ragazza alla finestra.
Questo dipinto è del 1925 ed è stato eseguito da un giovane Dalì che ancora non si era approcciato al Surrealismo.
Di spalle è la sorella, affacciata ad una finestra che si apre sul mare; ammira il paesaggio che si presenta alla vista: un mare azzurro e increspato che termina su una spiaggia chiusa da una scogliera.
Le tende, sempre di colore azzurro, per la loro forma portano la brezza marina nella stanza dalle grigie mura. La ragazza è in una posa sensuale e leggera, il volto non è celato e questo porta lo sguardo dell’osservatore a contemplare l’esterno con ella.
Sull’anta vetrata sono riflesse delle case bianche, le stesse che la donna sta ammirando. La domanda dunque nasce spontanea: cosa si palesa ai suoi occhi che noi non possiamo vedere?
E’ un dipinto che infonde serenità e spensieratezza, e forse non c’è niente di meglio di un quadro che, proprio oggi, ci infonda tali sensazioni.
