Maurice de Vlaminck: La Senna a Chatou.

Maurice de Vlaminck è un pittore francese nato a Parigi il 4 Aprile 1876; la sua formazione da autodidatta lo ha portato da subito ad avvicinarsi a correnti come l’impressionismo e successivamente all’espressionismo, emulando gli stili di Henri Matisse e André Derain nell’uso del colore.

É su consiglio di Matisse che nel 1905 espose per la prima volta i propri dipinti presso il Salon des indépendants e al Salon de Automne; proprio a quest’ultimo Salon i critici lo definirono pittore appartenente al Fauvismo, un movimento pittorico d’avanguardia che basava la propria arte sulla semplificazione delle forme, sull’abolizione della prospettiva e del chiaroscuro, sull’uso di colori vivaci e innaturali, sull’uso incisivo del colore puro, spesso spremuto direttamente dal tubetto sulla tela e una netta e marcata linea di contorno. L’importante non era più, come nell’arte accademica, il significato dell’opera, ma la forma, il colore e l’immediatezza.

Oggi parliamo dell’olio su tela La Senna a Chatou, opera del 1906 e conservata al Metropolitan Museum di New York.

Il dipinto rappresenta delle imbarcazioni ormeggiate lungo la Senna, in prossimità del paesino di Chatou, piccolo comune francese situato nella regione Île-de-France, e conosciuto come l’isola degli impressionisti, poiché, presso il ristorante Maison Fournaise, era solito riunirsi il noto gruppo di pittori.

L’uso del colore è talmente impattante che i due tronchi sulla sinistra quasi predominano la scena, rispetto alle barche e al colore blu/verde della Senna. Le pennellate sono grandi, si susseguono l’una all’altra; il cielo di distingue dal fiume solo grazie alla striscia di terra che li separa, con una colorazione grigio, ocra e beige.

La Senna a Chatou, Olio su Tela, 1905 – Metropolitan Museum, New York

Non è molto distante per stile, soggetto e colori dall’opera del suo amico Derain “Barche da pesca “ del 1905 e conservato sempre al MET di New York, qui di seguito riportato.

André Derain, Barche da pesca, 1905, Olio su tela, Metropolitan Museum, New York

Attorno al 1910 Vlaminck rimase colpito sia dal cubismo, che lo portò verso forme piene e più costruite, che dall’espressionismo. L’avvicinamento all’espressionismo fu comune anche ad altri fauves: i punti di contatto tra i pittori fauves e gli espressionisti erano molti: entrambi i movimenti superarono definitivamente l’impressionismo: mentre per gli impressionisti la visione della natura è sostanzialmente serena e priva di problematiche o angosce interiori, i colori forti e le tinte ora accese ora cupe dei fauves e degli espressionisti sono il segno evidente di uno stato d’animo perturbato alla ricerca di una propria identità.

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