Hans Baluschek (9 maggio 1870 – 28 settembre 1935) è stato un pittore, artista grafico e scrittore tedesco, rappresentante di spicco del realismo critico tedesco e come tale cercò di rappresentare la vita della gente comune così com’era nella totale naturalezza. Le opere erano incentrate sulla classe operaia di Berlino.

Apparteneva al movimento Secessione di Berlino, un gruppo di artisti interessati agli sviluppi moderni nell’arte. Eppure durante la sua vita è stato ampiamente conosciuto per le sue fantasiose illustrazioni del famoso libro per bambini “Il viaggio sulla luna di Little Peter“, il cui titolo originale tedesco è Peterchens Mondfahrt.
Dopo la laurea fu ammesso all’Università delle Arti di Berlino (Universität der Künste), dove conobbe il pittore tedesco Martin Brandenburg, con il quale avrebbe mantenuto un’amicizia permanente. L’università, tuttavia, è rimasta piuttosto conservatrice nonostante ormai avessero preso piede molte nuove tendenze nelle arti, tra cui l’impressionismo francese, pertanto l’istruzione era focalizzata su tecniche tradizionali e sulla storia dell’arte.
Baluschek viveva nel quartiere Schöneberg di Berlino. Il suo primo libro di schizzi noto risale al 1889 e include un autoritratto che lo mostra in abito da studente. Tra i suoi primi lavori ci sono scene militari e di guerra, insieme a ritratti di vita di strada a Stralsund e Berlino. Nel 1890 ha prodotto illustrazioni sulle differenze di classe e sulla vita proletaria di Berlino, allontanandosi così dalle tecniche accademiche.
Lasciò l’università delle arti nel 1893 e iniziò a lavorare come artista indipendente, concentrandosi quasi esclusivamente sulle differenze di classe sociale, il che lo rese un estraneo alla scena delle arti conservatrici della Germania.
Il periodo principale del suo sviluppo artistico iniziò nel 1894 e si protrasse per due decenni, fino all’inizio della prima guerra mondiale nel 1914. Egli si identificava con l’opposizione all’arte rappresentativa tradizionale, e creava relazioni con artisti nel circolo dominato dall’impressionista Max Liebermann (in seguito classificato dai nazisti come un praticante di “arte degenerata”).
I dipinti di Baluschek di questo periodo mostrano la vita alla periferia di Berlino, dove la costruzione di fabbriche, complessi di appartamenti e ferrovie erano in piena espansione.

I suoi temi preferiti includevano fabbriche, cimiteri e soprattutto i comuni lavoratori: ad esempio, il suo Lavoro di mezzogiorno (Mittag) del 1894 raffigura donne con bambini che portano cestini per il pranzo ai loro uomini impiegati nelle fabbriche; ed evoca la “fatica infinita” della vita della classe operaia, con la sua costante ripetizione delle attività quotidiane. Questo si avvicina di molto al suo pensiero socialdemocratico e marxista.

Nella seconda metà del 1890 ottenne progressivamente il riconoscimento nel panorama artistico berlinese, soprattutto dopo le mostre del 1895, 1896 e 1897. Sebbene Baluschek avesse esposto già in piccole gallerie, queste furono le prime esposizioni rivolte a un pubblico più vasto. Mentre Liebermann e altri artisti avevano dipinto temi proletari, il lavoro di Baluschek ora era visto come nuovo e insolito. Il collezionista d’arte berlinese Karl Bröhan ha osservato che l ‘”onestà diretta” delle “spaccati di vita” di Baluschek fossero “inquietantemente provocatori“.
“Il ritratto del disumano ambiente di vita e delle condizioni di lavoro desolate dietro la facciata spesso sfarzosa della società ha mostrato che dietro le quinte si nascondeva più di una storia accogliente”.
Willy Pastor, parlando di Baluschek
Alla fine del XIX secolo, la scena artistica di Berlino si divise in due gruppi a causa dell’insoddisfazione di artisti innovativi che vedevano le loro mostre ufficialmente sanzionate nei musei della città.
Sotto la guida dell’impressionista Walter Leistikow, nel 1892 fu fondato il gruppo artistico conosciuto come “The XI” a cui Baluschek è stato invitato a partecipare. Sei anni dopo, molti membri del gruppo, sempre sotto la guida di Leistikow, fecero la famosa Secessione di Berlino, e Baluschek divenne segretario del gruppo.
La Secessione arruolò anche artisti tedeschi del calibro di Käthe Kollwitz, Otto Nagel e Heinrich Zille, e sosteneva l’impressionismo, il puntinismo e il simbolismo francesi. Baluschek fece regolarmente il suo debutto nelle mostre dela Secessione, diventando il punto di attacco per i critici conservatori. Ad esempio, il conte di Waldemar von Oriola, un deputato del Reichstag del Partito liberale nazionale, definì il suo lavoro un “travestimento dilagante di norme estetiche”.
Sotto la prima guerra mondiale la sua pittura subì forti influenze, i soggetti di guerra non mancarono: battaglie, ospedali da campo, chiese in fiamme (solo per citarne alcuni).
Riuscì ad esercitare fino al 1933, anno in cui fu messo al bando dalla Germania nazista, poiché artista di stampo Marxista e autore di arte degenerata (entartete Kunst). Morì nel 1935 e fu sepolto vicino Potsdam.

